Vaginosi batterica: Sintomi, cause e rimedi naturali

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La vaginosi batterica è una alterazione del normale ph vaginale: ovvero di uno squilibrio tra i microrganismi che, in condizioni fisiologiche, si trovano e difendono l’ambiente vaginale stesso. Nello specifico: si registra una diminuzione del lactobacilli, che provvedono a mantenere l’ambiente leggermente acido e quindi protetto dallo sviluppo di batteri dannosi.

Le cause 

Le cause delle vulvo-vaginiti sono tuttora oggetto di studio ed approfondimento da parte di esperti ricercatori.

Fino a non molto tempo fa, il principale responsabile era considerato essere la Gardnerella Vaginalis e si riteneva che venisse trasmessa attraverso i rapporti sessuali.

Studi più recenti, evidenziano un quadro più complesso ed articolato.

L’alterazione del PH e della flora batterica della vagina provoca una importante diminuzione di Lactobacilli (che normalmente compongono il 45% della flora batterica vaginale), i quali in condizioni normali manterrebbero un PH acido.

Normalmente le cause primarie delle vaginosi batteriche sono date dal:

  • L’utilizzo di saponi e detergenti non idonei all’igiene intima e troppo aggressivi, i quali intaccano l’equilibrio del PH.
  • Utilizzare con troppa frequenza le lavande genitali.
  • Utilizzare la spirale o altri dispositivi intrauterini.
  • Aver assunto una terapia antibiotica che va ad indebolire i Lactobacilli.

Questo tipo di infezione infatti, può presentarsi in periodi di stress elevato oppure a causa di terapie con antibiotici. Il problema non è grave, ma se venisse trascurata potrebbe provocare delle complicazioni di tipo ginecologico e favorire l’eventuale trasferimento di malattie sessualmente trasmissibili.

I sintomi

In molti casi non ci sono sintomi particolari e le vulvo-vaginiti vengono rilevate durante i controlli ginecologici di routine.

I sintomi più comuni sono

  • Il cattivo odore delle secrezioni derivanti dalla degradazione di alcuni amminoacidi da parte dei germi presenti;
  • Abbondante leucorrea, ovvero perdite vaginali biancastre maleodoranti e fluide;
  • Perdite dalla consistenza acquosa;
  • Lieve prurito;
  • Minzioni con dolore (disuria) o bruciore.
  • Rapporti sessuali con dolore (dispareunia).

In quasi il 50% dei casi, le vulvovaginiti vengono provocate della Gardnerella Vaginalis, mentre in circa il 25% dei casi troviamo la Candida, mentre in una percentuale inferiore, pari a circa il 15-20% troviamo il Trichomonas vaginalis, questi ultimi due batteri provocano anche sintomi come prurito ed irritazione.

Trattamento

Una volta che viene diagnosticata clinicamente, normalmente vengono prescritti dei farmaci come:

  • Il metronidazolo
  • La clindamicina (sia per via vaginale che per via orale)

Ovviamente la cura deve essere prescritta da un medico e solitamente i trattamenti vengono effettuati su pazienti con sintomi, oppure donne incinte o che si devono operare a livello genitale.

Non si può e non si deve curare questo disturbo con rimedi naturali o semplici medicinali da banco. Uno dei farmaci più comunemente utilizzati è il Metronidazolo.

Prevenzione

Per prevenire infezioni ai genitali femminili, si consiglia di evitare l’uso di sostanze a pH non acido, spray igienizzanti, saponi, talchi ed altri prodotti profumati in generale perché facilitano il processo infettivo producendo irritazioni della mucosa vaginale o alterazioni della flora presente in vagina.

Si consiglia inoltre di evitare l’utilizzo di biancheria intima sintetica, così come indumenti eccessivamente stretti. Quando, infine, si asciugano le parti intime, sarebbe buona norma muovere l’asciugamano dall’avanti verso dietro e non viceversa.

Questo per evitare che eventuali batteri del retto siano trasportati fino alla vagina e prevenire così la vaginosi batterica o altri tipi di infezioni.