La Banca Centrale Europea ha optato di recente per una generale riduzione dei tassi di interesse che le banche possono proporre. Il periodo risulta essere quindi ottimale per chiedere dei finanziamenti o per aprire un mutuo. Se poi si ha la possibilità di accedere ai mutui Inpdap (le funzioni dell’Inpdap sono state in realtà inglobate all’interno dell’Inps) è ancora più conveniente, avendo mediamente tassi di interesse inferiori rispetto a quelli proposti sul mercato. L´unico vincolo per potervi accedere è che risulta necessario essere dipendenti pubblici con contratti a tempo indeterminato oppure pensionati. I richiedenti devono fare domanda in periodi dell´anno predefiniti per un importo massimo di 300000 euro, scegliendo di rimborsarlo con differenti piani.
Al momento, il tasso di interesse variabile sembra essere quello meno caro. Non bisogna però dimenticare che, sul lungo periodo il mercato potrebbe subire dei cambiamenti. Il tasso variabile risulta quindi consigliabile solo per quelle persone che possono vantare una buona stabilità economica, in odo tale da poter far fronte ad eventuali sbalzi del mercato dei tassi.
AL momento, i mutui Inpdap / Inps a tasso variabile propongono un tasso del 3,50% per il primo anno contro un 3,75% per il tasso fisso. Il tasso fisso risulta quindi superiore ma chiaramente non subisce le variazioni del mercato e permette al cliente di stabilire una rata costante per tutta la durata del rapporto.
Ma quindi cosa bisogna scegliere tra mutuo tasso fisso e tasso variabile? Ovviamente non esiste una risposta definitiva, la scelta del tipo di tasso dipende dal momento storico e dalle possibilità personali. Esiste anche una diversa tipologia di prestiti, erogati da enti convenzionati con l’INPS (con gestione ex INPDAP) ovvero i Prestiti Pluriennali Garantiti Gestione Pubblica. In questo caso L´INPS fa da garante del credito. Questi sono dei prestiti dove TAN e TAEG non vengono definiti a priori, ma cambiano seguendo le indicazioni dell’istituto di credito che concede il prestito. Gli istituti non sono liberi di attuare qualsivoglia condizione; L’INPS pubblica infatti i tassi del TAEG che le banche e gli altri istituti convenzionati sono obbligati a rispettare. È infatti il TAEG l´indicatore da confrontare per capire quale sia il prestito migliore. Inoltre periodicamente la Banca d’Italia pubblica i valori del TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio) , ovvero i tassi che se venissero superati, diventerebbero usurai. Gli enti o istituti che concedono prestiti devono obbligatoriamente indicare questo dato, in modo tale che il richiedente possa accertarsi che il tasso di interesse che gli viene proposto, sia inferiore.