Marco Zoppi, imprenditore italiano nato a Milano nel 1962, è il Fondatore e l’Amministratore Delegato di Global Capital Trust, multinazionale elvetica operativa nel settore finanziario ed impegnata in prima linea, sin dall’inizio degli anni 2000, nella promozione e nell’erogazione di servizi connessi all’impiego del Trust.
Marco Zoppi Trust Immobiliare: spiegazione dello strumento
Negozio finanziario di origine anglosassone, il Trust Immobiliare è un istituto utile allo scopo di concentrare e di perfezionare la gestione della successione di beni immobili, proteggendo questi ultimi dalle rivendicazioni di eventuali creditori ed ottimizzando al contempo la fiscalità del disponente.
Per far conferire una proprietà all’interno di un Trust è necessario che il disponente si spossessi della stessa, affidandosi al proprio fiduciario per la gestione delle pratiche successorie, specie nelle circostanze più complesse: il trust, infatti, si presta particolarmente a districare le questioni successorie più articolate, permettendo al disponente di mantenere il patrimonio familiare unito nel tempo e tutelando al contempo la residenza di parenti deboli che abitano l’immobile o dei figli minori nel caso in cui i genitori dovessero scegliere di separarsi o di divorziare.
In funzione del Potere Segregativo del Trust ed in ragione della sua natura di Contratto con Vincolo di Destinazione, il Trust Immobiliare permette al contraente e ai beneficiari di questa formula di investimento di abitare l’immobile, di disporne a loro piacimento e perfino di venderlo, nel caso in cui le regole fissate dal Trust Deed preliminare lo consentano.
Per far confluire una proprietà immobiliare in un Trust è necessario che abbia luogo il trasferimento della piena o della nuda proprietà dal disponente al Trustee. A quest’ultima opzione può essere abbinato anche il diritto di abitazione.
Qualora si attuasse la cessione della Piena proprietà, il fiduciario del trust sarebbe tenuto a dichiarare il possesso dell’immobile e a pagare all’Erario le imposte ad esso connesse, mentre, nel caso in cui avesse luogo il mero trasferimento della nuda proprietà, l’onere di dichiarare il possesso dell’edificio e di pagare le tasse corrispondenti continuerebbe a gravare sul disponente.
Tassazioni e vantaggi con il trust immobiliare
Le lacune che l’impianto giuridico italiano possiede ancora in materia di gestione e tassazione del Trust permettono ancora di beneficiare di una contingenza fiscale parecchio vantaggiosa per il conferimento di un immobile: le proprietà italiane conferite in un Trust non sono soggette alla tassazione imposta dallo Stato e possono scontare le imposte di successione o donazione e quelle ipocatastali.
Nella fattispecie, l’imposta di donazione e di successione per i conferimenti fatti in territorio italiano è dovuta nei seguenti casi:
- Coniuge e parenti in linea retta, con quota 4% e franchigia di € 1.000.000,00;
- Fratelli e sorelle, con quota del 6% e franchigia di € 1.000.000,00.
- Congiunti fino al 4° grado
- Affini in linea collaterale fino al 3° grado con quota del 6% e franchigia pari a 0 €.
Eventuali altri soggetti beneficiari del Trust sono sottoposti ad una quota pari all’8%. Nel caso in cui il beneficiario fosse invece portatore di handicap grave, la quota relativa all’ammontare della franchigia salirebbe di mezzo milione, toccando quota di € 1.500.000,00