Curare il varicocele con intervento mini-invasivo 

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Il varicocele è un problema che riguarda molti uomini; si stima che la patologia a carico dell’apparato riproduttivo maschile, che causa una anomala dilatazione delle vene testicolari e quindi l’innalzamento di temperatura nello scroto (che causa un ambiente sfavorevole alla produzione degli spermatozoi) colpisca circa il 20% dei giovani nell’età dello sviluppo. Il 40% circa dei casi di infermità maschile è collegato al varicocele, ecco perché prendersene cura e cercare di impostare una terapia funzionante è di fondamentale importanza.

Oggi, grazie all’evoluzione tecnica, è stato impostato un intervento mini-invasivo che permetterebbe di curare il varicocele in poco tempo e senza ricorrere all’anestesia generale: l’embolizzazione. Questo intervento ambulatoriale in sostanza si propone di chiudere selettivamente solo quelle vene testicolari che siano responsabili del ristagno del sangue all’interno dello scroto. L’embolizzazione del varicocele è una procedura mini invasiva, molto meno pericolosa dell’intervento chirurgico, ma ugualmente eccellente per risolvere il problema del varicocele. Il paziente, come si vedrà, può fare ritorno a casa dopo poche ore dall’intervento.

 Cos’è l’embolizzazione

Se un tempo il varicocele veniva trattato prevalentemente con la chirurgia tradizionale, oggi invece si parla sempre di più di curare il varicocele maschile con un’operazione non invasiva che permetta di ottenere dei buoni risultati.

Parliamo dell’embolizzazione, che è una procedura – assicurano gli esperti – indolore, sicura, che viene eseguita in regime ambulatoriale e che permette di eliminare rapidamente il varicocele senza i rischi connessi al tradizionale intervento chirurgico.

La procedura prevede che il radiologo effettui una puntura nella vena femorale, e quindi inserisca un catetere, per mezzo del quale è possibile navigare e raggiungere la vena malata. A questo punto, sono inseriti degli agenti embolizzanti che permettono di chiudere la vena malata. Tutto il procedimento avviene sotto il controllo radiologico. L’embolizzazione è un trattamento non invasivo contro il varicocele che ha efficacia nel 98% dei casi, e non presenta delle complicanze significative. Può essere utilizzata anche nei casi di pazienti che abbiano un varicocele di III e IV grado.

Ovviamente anche questo procedimento ha bisogno di una preparazione, cioè una visita di radiologia e una valutazione ecografia sul paziente. Dopo di che, si può procedere: l’intervento richiede da mezz’ora a quaranta minuti e non richiede il ricovero in ospedale. Il paziente, terminato l’intervento contro il varicocele, deve solamente rimanere in osservazione per alcune ore e poi può tornare direttamente alle sue attività di tutti i giorni.