Negli ultimi anni le sigarette elettroniche sono diventate una realtà sempre più diffusa nella nostra società, e sono state preferite alle bionde tradizionali da parte di un numero sempre maggiore di fumatori.
Questo ha spinto diverse persone a fare della vendita di sigarette elettroniche e dei gadget un piccolo business, con un negozio fisico oppure e-commerce come questo. Se è vero che comunque lo Stato ha tassato e in un certo senso ostacolato la vendita delle sigarette elettroniche, è vero anche che questo rimane un business abbastanza interessante per chiunque abbia volontà e interesse nel campo.
Le sigarette elettroniche sono dispositivi elettronici che sono alimentati a batteria, e funzionano con uno speciale liquido che ricrea la combustione della sigaretta, e che può essere privo o meno di nicotina. Negli ultimi anni, in Italia e nel resto del mondo, le sigarette elettroniche hanno fatto un vero boom ed anche un salto di qualità, ed oggi contano milioni di utilizzatori ed anche appassionati a questo complesso mondo. Aprire un sigarette elettroniche oggi è possibile, basta tenere conto dei nuovi limiti della legge e soprattutto tenere conto delle condizioni di vendita. Dal 2013 molti negozi di sigarette elettroniche che non erano preparati alla crisi hanno chiuso, grazie anche alle leggi che hanno limitato il settore. Ecco quindi cosa dovete (consapevolmente) sapere se volete aprire un negozio di sigarette elettroniche.
Cosa sapere per uno shop di e-cig
Se volete aprire uno shop di sigarette elettroniche, dovete sapere che in Italia è vietato vendere, dal 2017, i liquidi che contengono nicotina e che non contengono nicotina. In Italia quindi la vendita di e-liquid, ovvero liquidi per sigarette elettroniche che sono un elemento necessario al funzionamento, è vietata: si possono vendere nei negozi solo se sono tabaccherie e sei si paga la tassa. Le nuove tasse e limiti hanno causato una vera emorragia di negozi. Prima di aprire un negozio di sigarette elettroniche oggi è necessario chiedere una autorizzazione ad AAMS, la quale non ha potere di imporre limiti.
Con la richiesta di autorizzazione bisogna comunque aver trovato un locale adeguato per ospitare l’attività, che rispetti le norme degli esercizi commerciali. Leggi a parte, dovreste scegliere un negozio in un posto dove non c’è troppa concorrenza, e dove sia possibile trovare parcheggio. 20-40 metri quadri possono bastare per un negozio di sigarette elettroniche, e molte persone diminuiscono il rischio di impresa aggiungendo anche un’altra attività (ad es. un bar).
Si presenta quindi il modulo SCIA al comune, dopo aver scelto la forma giuridica corretta, e si apre la partita IVA: per la scelta del codice ATECO giusto è bene rivolgersi ad un commercialista.
Bisogna anche iscriversi al Registro delle Imprese della zona di competenza ed all’INPS e INAIL se si hanno anche dei dipendenti.
Bisogna anche non avere condanne di contrabbando o per delitti contro patrimonio e pubblica amministrazione, e altri limiti (verifica dell’età del cliente e della correttezza dei prodotti con nicotina, quindi liquidi, venduti). L’autorizzazione dell’ufficio dei monopoli competente per territorio arriva entro 30 giorni dall’istanza e dura per due anni.
Costo negozio di sigarette elettroniche
Una delle prime cose da sapere è quanto è necessario investire, per aprire un negozio di questo tipo. La buona notizia è che in media un negozio di e-cig non è troppo costoso. Quanto costa aprire un negozio di sigarette elettroniche? Affittando un locale piccolo, da 20 a 40 metri quadrati, i costi saranno contenuti. I costi totali, merce inclusa, vanno in genere dai 10 ai 20mila euro a seconda della zona, grandezza del locale e rifornimento.