Di tutti gli elementi presenti in un bagno, il box doccia è sicuramente quello che ha il maggior impatto visivo. È quindi molto importante scegliere il piatto doccia delle giuste dimensioni e abbinarlo alle pareti doccia in linea con l’ambiente circostante. Potrebbe sembrare un azzardo, ma il box doccia ha tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio oggetto di arredamento per la stanza da bagno.
Ecco allora qualche dritta per acquistare il nuovo box doccia per il tuo bagno: né troppo grande, né troppo piccolo e con la giusta rubinetteria.
La prima discriminante da tenere in considerazione è la dimensione del bagno.
Solitamente i bagni si dividono in 2 macrocategorie: i bagni grandi e quelli piccoli.
Si definisce bagno grande, una stanza di forma tipicamente rettangolare (ma anche quadrata) dove il lato corto misura circa 200cm.
Il bagno piccolo invece ha sempre forma rettangolare, ma nell’accezione stretta e lunga, e il lato corto è lungo circa 140cm.
I bagni grandi non hanno particolari limitazioni, l’unico “problema”, se così si può definire, è la varietà di arredamenti che si possono mettere in scena.
Per i bagni piccoli, invece, sono necessari alcuni accorgimenti per sfruttare al meglio gli spazi e rendere l’ambiente comodo e accogliente nonostante le ridotte dimensioni.
Il bagno piccolo “a corridoio”
Chi si trova a dover ristrutturare o semplicemente arredare un bagno stretto e lungo (tipico delle abitazioni costruite negli anni 70), deve fare bene i conti con i centimetri e con la disposizione dei sanitari.
In questa tipologia di bagno, alla doccia va solitamente riservata una posizione ad angolo e le tipiche dimensioni del box doccia sono 80×80, 90×70 oppure 100×80. I piatti doccia, anche se di dimensioni abbastanza ridotte, possono essere in ceramica ma anche in acrilico o effetto pietra e possono essere installati sopra pavimento ma anche filo pavimento, una modalità sicuramente più moderna ed esteticamente più bella.
Una volta scelta la dimensione del piatto doccia, si passa alla scelta del box doccia.
Una delle aperture più classiche e che danno meno problemi legati allo spazio è l’apertura doppia scorrevole ad angolo. Entrambe le porte scorrono verso l’interno del piatto doccia occupando quindi poco spazio ed evitando il fastidioso sgocciolamento fuori dal box doccia.
Un’altra apertura molto quotata è l’apertura a soffietto: è una soluzione salva spazio un po’ diversa dal solito e, rispetto alle ante scorrevoli, è più agevole da pulire.
L’apertura con anta a battente è sicuramente molto bella e scenografica ma attenzione perché, se si ha poco spazio, si rischia che la porta sbatta contro i sanitari o contro il mobile bagno.
Un altro aspetto da tenere in considerazione è lo sgocciolamento sul pavimento: i box doccia di fascia più alta sono dotati di appositi profili anti-sgocciolamento, ma qualche gocciolina cadrà sempre!
Il bagno grande
Per un bagno di grandi dimensioni non ci sono vincoli o limitazioni particolari; la distanza tra i sanitari è sufficiente per permettere di scegliere anche un box doccia con apertura con anta a battente senza rischiare di sbattere contro i sanitari.
Chi ha a disposizione uno spazio sufficientemente grande, può anche riservare alla zona doccia una dimensione pari a 160×80. In queste circostanze si può anche valutare di non posare un classico piatto doccia (in ceramica, effetto pietra o acrilico che sia) ma di prolungare la pavimentazione del bagno anche nella zona doccia e, con l’inserimento di un’apposita canalina per lo scolo dell’acqua e del sifone, ricavare il piatto doccia. In caso di ristrutturazione oppure se il sottofondo è poco spesso, è possibile comunque realizzare una doccia a pavimento perché ci sono in commercio degli appositi sifoni ribassati che ne permettono la realizzazione.
Sia che il bagno abbia un piatto doccia posato a filo pavimento o sopra pavimento, oppure una doccia a pavimento le soluzioni relative alle pareti doccia sono tutte applicabili.
Oltre alle classiche aperture, è molto bella la parete walk-in: è una parete di cristallo che occupa quasi tutta la lunghezza della doccia, che solitamente viene posizionata in fondo al bagno e occupa tutta la parete più corta. È una soluzione moderna e di design e che ha necessità di avere un’entrata di almeno 40cm per poterla utilizzare comodamente.
Se invece di preferisce chiudere completamente la doccia, una soluzione molto valida è l’anta scorrevole.
Un suggerimento che vale per tutti i box doccia è di cercare di acquistare dei prodotti di qualità medio-alta e che abbiano sui cristalli del box doccia il trattamento anti calcare. Si tratta di un trattamento preventivo che viene fatto sulle lastre di cristallo che diventeranno poi i lati di un box doccia e che serve per proteggerle dai depositi ferrosi e di calcare presenti nell’acqua.
Ultima ma non ultima la scelta della rubinetteria. Non c’è niente di peggio di un bel box doccia abbinato ad una rubinetteria completamente sbagliata!
Per chi ha un box doccia piccolo, la scelta migliore ricade sicuramente sul classico saliscendi con doccetta. È bene abbandonare l’idea del soffione perché non c’è lo spazio sufficiente per un corretto utilizzo.
I piatti doccia abbinati ad una parete walk-in, invece, possono optare per l’installazione di un soffione che dovrà necessariamente essere posizionato nella parete corta opposta all’apertura di ingresso. Al soffione viene abbinata solitamente anche una doccetta.
Per tutte le altre soluzioni abbinate ad un box doccia grande, si può scegliere se posizionare il soffione sul lato corto oppure nel centro del lato lungo. In quest’ultimo caso, il punto dove si attacca il soffione (mezzaria) non dovrà superare la metà del piatto doccia. Se ad esempio il piatto doccia è largo 80cm, il braccio del soffione non dovrà sporgere per più di 40cm.