Alluce valgo: cos’è?
L’alluce valgo è una deformità della parte anteriore dell’articolazione, dove si riscontra una deviazione del primo dito (l’alluce) verso le altre quattro dita del piede. Nell’immaginario collettivo è la classica “cipolla” che interessa la base dell’alluce. Nonostante chiunque possa soffrirne, la deformità si riscontra molto più frequentemente tra le donne: più di 1 su 3 ne soffre e, fra queste, in 3 casi su 4, il disturbo riguarda entrambi i piedi. Il fattore che incide maggiormente sull’alluce valgo è rappresentato prevalentemente da calzature scomode. Le scarpe con i tacchi alti finiscono inevitabilmente per comprimere i piedi e l’alluce si ritrova in una posizione costantemente curva con il risultato che l’articolazione si stira, che i nervi si comprimono e che le articolazioni delle dita sono sottoposte ad uno sforzo faticoso per sostenere il peso corporeo. E in situazioni di “cipolle” già esistenti, calzature strette non fanno altro che peggiorare il disturbo. Tuttavia, le calzature dalla forma non adeguata non sono l’unica causa relativa all’alluce valgo, dato che anche l’artite psoriasica, i dolori articolari e la condizione familiare (genetica) hanno un impatto decisivo. A fronte di situazioni di alluce valgo, è bene non prenderle sotto gamba, dato che lo spostamento del primo dito può deformare a lungo andare anche le altre dita dei piedi, causando forti dolori.
Alluce valgo: sintomi
E’ il dolore nella zona interessata il sintomo primario dell’alluce valgo. Il fastidio, purtroppo, in questa casistica è ben evidente anche se il piede è a riposo. Il gonfiore dell’alluce tende poi a peggiorare a fronte dello sfregamento con le calzature. Risultato? La pelle diventa callosa e particolarmente dura, al punto che trovare scarpe adatte diventa cosa assai complessa. Inoltre, la presenza di arrossamento e di tumefazione rientra nella norma. E’ bene consultare subito un medico, nel momento in cui si intuisce l’entità del problema. Toccherà poi allo specialista prendere in esame il piede e, nell’eventualità, sottoporlo a radiografia, con l’intento di constatare la gravità della cipolla.
Nelle forme più avanzate di alluce valgo, i sintomi più comuni sono una deviazione del primo dito maggiormente marcato, metatarsalgie e deformità, come le dita a martello che interessano non a caso la seconda falange. Il secondo dito, invece di puntare dritto, tende a curvare verso l’alto. Le difficoltà a camminare si fanno perciò ancora più accentuate.
Alluce valgo: separatori in silicone
Uno dei trattamenti conservativi più diffusi per alleviare il dolore della “cipolla” e per risolvere il disturbo di alluce valgo è di certo il ricorso ai separatori in silicone. Morbidi al tatto (silicone medico), possono essere indossati su ogni tipo di scarpa. Sono ergonomici, invisibili e per nulla invasivi, a differenza delle scomode fasce o delle stecche ortopediche, decisamente ingombranti. Grazie alla barriera imbottita, si va ad evitare lo sfregamento delle dita con la superficie della calzatura. Insomma, i separatori in silicone fungono da divisori per le dita, permettono al piede di respirare e agevolano la correzione di disturbi al tarso e al metatarso. Camminare senza fastidi, grazie a questo rimedio conservativo, non sarà più un miraggio. Vanno utilizzati anche di notte, affinché l’efficacia sia maggiore.
Alluce valgo: intervento chirurgico
Se i separatori in silicone si rivelano inefficaci e non si rivelano in grado di raddrizzare l’alluce e se i vari trattamenti conservativi, come ad esempio i cerotti, gli impacchi di ghiaccio, il ricorso ai plantari non sortiscono gli effetti desiderati, allora l’intervento chirurgico diventa per forza di cose l’unica soluzione possibile. Scopo dell’operazione è quello di correggere l’alluce valgo, perché la “cipolla”, non essendo stata trattata in maniera adeguata, si è ingrossata e causa forti dolori che incidono negativamente sulla vita del soggetto. Si tenga conto che l’operazione chirurgica viene effettuata in ambulatorio, prevalentemente con anestesia locale. Non si richiede il pernottamento ospedaliero.
Sono diversi i fattori che occorre tenere in considerazione in rapporto all’intervento chirurgico relativo ai casi di alluce valgo. In linea di massima, solo se il caso è grave, il medico tende ad optare per questa soluzione, vista comunque come extrema ratio. Perché? In sostanza, nonostante la soluzione chirurgica offra percentuali di successo piuttosto alte, e per la precisione pari all’85%, bisogna constatare che il dolore può persistere anche post-operazione. Non ci sono garanzie assolute circa l’assenza di dolori a seguito di un intervento in ambulatorio. Inoltre, le dita dei piedi, in seguito all’intervento chirurgico, tendono a rivelarsi meno flessibili con la conseguenza che non è detto che sia possibile tornare nuovamente ai vecchi livelli di attività fisica.
Vi sono poi i casi particolari: se a soffrire di alluce valgo sono i bambini (cosa non rarissima), l’operazione viene frequentemente posticipata, onde evitare recidive. In casi di diabete, poi, il recupero post operatorio subisce spesso complicazioni, specie se è l’artrite reumatoide la causa numero uno. Il rischio di andare incontro ad infezioni è di certo maggiore.
E dopo l’intervento? Per un arco di tempo più o meno variabile a seconda di come reagisce il paziente, possono esservi limitazioni al tipo di calzature da indossare.