L’Abruzzo è terra di tradizione contadina. E proprio ai prodotti della terra deve la sua fortuna gastronomica: ingredienti semplici solo all’apparenza, capaci di dar vita, grazie alle ricette tramandate di generazione in generazione, a piatti dal sapore unico.
Spaghetti alla chitarra, arrosticini e genziana sono i grandi nomi noti anche a chi non ha mai visitato l’Abruzzo. Ma questa regione così rustica e genuina ha molto più da offrire a chi ha il piacere di addentrarsi nel suo territorio. Piccole specialità locali divenute eccellenze locali meritano di essere celebrate al pari dei più famosi cugini arrosticini.
Se poi desiderare assaporare i sapori dell’Abruzzo comodamente a casa, molti produttori di arrosticini abruzzesi originali mettono in vendita la loro materia prima online con consegna in ogni parte d’Italia.
Ecco dunque 4 tour enogastronomici da non perdere per chi desidera approfondire le tradizioni, culinarie e non, della terra d’Abruzzo.
Pecorino di Farindola
Se soggiornate nel pescarese, vale la pena fare un salto a Farindola, piccolo comune montano compreso nel settore sud-orientale del parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Qui avrete l’occasione di assaporare un formaggio unico nel suo genere, e non è un’esagerazione: il pecorino di Farindola richiede una preparazione assolutamente originale, caso unico in Italia e forse nel mondo.
La sua ricetta viene tramandata da secoli, si ritiene esistesse già in epoca romana, e oggi viene realizzato con lo stesso metodo. Il pecorino di Farindola viene tuttora utilizzato tramite il caglio di maiale, che gli conferisce aromi e sapori particolarissimi. La sua straordinaria pastosità e l’odore leggermente muschiato sono in perfetto equilibrio con i sentori piccanti e un buon sapore di latte ovino.
Il Pecorino di Fandinola si produce ancora oggi, sebbene in quantità assai limitate. Oggi la sua produzione è prerogativa esclusiva delle donne, che si tramandano la ricetta di generazione in generazione.
Le eccellenze aquilane
La provincia aquilana è un vero crogiolo di sapori e sensazioni. La sua tradizione gastronomica resta fedele alle tipicità dell’abruzzo contadino: salumi, formaggi e prodotti della terra come patate e carote sono le eccellenze del capoluogo abruzzese.
Nessun pranzo può cominciare senza un tradizionale tagliere di salumi e formaggi abruzzesi. A L’Aquila la pastorizia è un’attività ancora strettamente legata al territorio: le caratteristiche geografiche hanno facilitato l’allevamento soprattutto di ovini e suini, da cui si ricavano prodotti tipici come la salsiccia di fegato aquilana. I suoi ingredienti, tutti derivanti dal suino, sono il cuore, il fegato e la lingua con l’aggiunta di carne magra e del grasso. L’aggiunta di spezie permette di ottimizzare l’impiego delle parti meno nobili del maiale.
Non sorprende che il maiale sia il protagonista della maggior parte degli insaccati: quest’animale è sempre stato il simbolo dell’abbondanza contadina e tutt’oggi continua ad essere allevato anche da famiglie che non si dedicano alla pastorizia. Sempre con la carne di suino è realizzata la mortadella di Campotosto, per la quale si utilizzano però tagli magri e sceltissimi di carne di suino macinata finemente, con l’aggiunta di pancetta e l’inserimento all’interno del salume del lardello centrale.
Per quanto riguarda i formaggi vale la pena visitare Castel del Monte per gustare il Canestrato, formaggio realizzato con latte di pecora che deve il suo nome alle impronte del canestro in cui viene messo a stagionare che vengono impresse sulla crosta.
Sulmona: prelibatezze tra confetti e pane all’aglio
Possono due ingredienti poveri come pane e aglio dar vita ad un binomio di gusto insuperabile? Si, specie a Sulmona. Dal profumo molto intenso e piccante, l’aglio rosso di Sulmona prende il nome dalla località principale della Valle Peligna, oltre che, naturalmente, dalle sfumature rosse. I suoi bulbi danno vita a ricette dal sapore unico, che raccontano una storia lunga oltre due secoli.
Ma Sulmona è ben più nota per la produzione artigianale di confetti, frutto di perizia tecnica e conoscenza artigiana. La ricetta classica prevede un cuore di mandorla intera rivestito da diversi strati di zucchero sovrapposti. Col tempo sono nati tantissimi altri gusti, diversi per dimensione e colore: nocciola, cioccolato, cannella, pistacchio, frutta secca o canditi.
Se vi trovate a Sulmona vale la pena spaziare dal dolce al salato!
Teramo, la città delle virtù
C’è un piatto che forse più di ogni altro rappresenta l’identità di un popolo e il suo legame con il territorio. Un piatto rivendicato con orgoglio dai teramani tanto da diventare leggendario: stiamo parlando delle Virtù. Quello che, ad occhi profani, può sembrare un ricco minestrone, è in realtà un piatto dalla preparazione elaboratissima, per il quale sono richiesti ben 50 ingredienti. La tradizione vuole che venissero preparate con tutte le rimanenze conservate nelle dispense (pasta secca e legumi) accompagnate dalle cotenne, orecchie e piedi del maiale, dalle verdure di stagione e dalle erbette degli orti cittadini.
Ogni famiglia ha la sua personale ricetta e, oltretutto, non è un piatto facile da trovare nei ristoranti. Tuttavia, se proprio non volete farne a meno, potete fare un salto in città il 1° maggio, visto che è il piatto simbolo della festa del lavoro.
E, sempre a Teramo, da non perdere il pan ducale di Atri, la capra alla neretese e la ventricina teramana. Sapori a profusione, dall’Abruzzo nel mondo.