Xiaomi ha lanciato nella seconda metà del 2018 lo smartphone Pocophone F1, destinato a rivoluzionare il mercato dei cellulari di ultima generazione per via del suo ottimo rapporto qualità-prezzo. Pocophone è un nuovo brand commercializzato dall’azienda cinese Xiaomi, quest’ultima divenuta in poco tempo uno dei principali costruttori di smartphone su scala globale, tanto da essere attualmente il quarto player per numero di vendite alle spalle di Samsung, Apple e Huawei. Pocophone F1 by Xiaomi ha conquistato da subito l’ammirazione di numerosi addetti ai lavori, anche se non sono mancate le critiche al nuovo device del produttore asiatico. A seguire trovi una recensione sullo smartphone Xiaomi Pocophone F1 completa in ogni suo dettaglio e un paragone finale con i telefoni che vengono venduti nella stessa fascia di prezzo del nuovo smartphone realizzato da Xiaomi.
Pro Xiaomi Pocophone F1
Lo Xiaomi Pocophone F1 è uno smartphone che punta quasi esclusivamente su hardware, fotocamera e prezzo, tre fattori fondamentali – se ci pensi – nella valutazione dell’acquisto di un nuovo cellulare da parte della maggioranza degli utenti. Lato hardware, Pocophone F1 ha poco da invidiare ai top di gamma 2018. Al suo interno trovi infatti il processore Snapdragon 845, lo stesso chip montato su tutti i top di gamma di quest’anno, affiancato da una GPU Adreno 630 e ben 6 GB di RAM. A ciò si aggiunge la memoria interna da 64 o 128 GB, che puoi espandere tramite una scheda microSD. Un dettaglio non trascurabile: la memoria interna presenta la tecnologia UFS 2.1, molto più performante rispetto alla comune eMMC che si trova invece nella maggior parte degli altri dispositivi venduti alla stessa fascia di prezzo del Pocophone di Xiaomi. Per quanto riguarda la RAM, non è da escludere che nei prossimi mesi Xiaomi commercializzi una variante del Pocophone F1 con un quantitativo di RAM pari a 8 GB. Rispetto agli ultimi smartphone della fascia media commercializzati da Xiaomi in estate (Xiaomi Mi A2 e Xiaomi Mi A2 Lite), il Pocophone ha come sistema operativo sì Android all’ultima versione (8.1 Oreo) ma non è un Android One. Infatti, sullo Xiaomi Pocophone F1 trovi la MIUI, la personalizzazione di Android sviluppata da Xiaomi per la maggior parte dei suoi device. Se ami l’esperienza Android stock (senza personalizzazioni), allora la MIUI 9.6 a bordo del Pocophone potrebbe non piacerti. Al contrario, se ami le gesture di MIUI e sei stato in passato un possessore di un telefono Xiaomi, la presenza della MIUI anziché Android stock verrà accolta favorevolmente. L’altra area su cui Xiaomi punta molto per il suo nuovo midrange è quella concernente la fotocamera. La doppia fotocamera posteriore è da 12 e 5 megapixel con apertura f/1.9 e f/2.0. La fotocamera anteriore è invece da ben 20 megapixel con un’apertura focale f/2.0. Gli scatti di giorno sono paragonabili alle immagini realizzate dai cameraphone di quest’anno. Il discorso cambia drasticamente in condizioni di luce scarsa. Alla sera, infatti, le foto scattate dallo Xiaomi Pocophone F1 risultano impastate e con dettagli poco definiti, portando l’intero comparto multimediale uno o due gradini sotto rispetto all’esperienza che si ha con un top di gamma come Huawei 20 Pro oppure il Pixel 2 XL, tra i migliori cameraphone nel 2018 insieme ai nuovi iPhone XS Max e Samsung Galaxy Note 9. Per quanto riguarda i video, la fotocamera del Poco F1 by Xiaomi è capace di girare filmati con una risoluzione massima 4K fino a 30 fps. Manca infine la stabilizzazione ottica, sostituita da quella digitale. Altro aspetto importante che dovresti tenere in considerazione se stai valutando l’acquisto del Pocophone è la sua autonomia. Rispetto ai top di gamma, Poco F1 vanta una batteria più capiente, pari a 4.000 mAh. Anche con un utilizzo intenso, il telefono riesce a portarti a fine giornata con una discreta percentuale di batteria residua, mentre con un uso normale l’autonomia si può spingere fino a due giorni.
Contro Xiaomi Pocophone F1
Se prendi in considerazione processore e, in generale, la componente hardware, aggiungendo la qualità del comparto multimediale e l’autonomia, diresti che sei di fronte a un vero top di gamma ma con un costo nettamente inferiore rispetto agli oltre 1.000 euro richiesti per i flagship Android e i nuovi iPhone XS e XS Max. Perché allora – ti starai domandando – il prezzo di lancio del Pocophone by Xiaomi è così basso, pari a 399 euro? Le prestazioni inferiori della fotocamera posteriore e anteriore in condizioni di scarsa luminosità rappresentano un primo dato indicativo del perché il Poco F1 non può essere considerato un top di gamma. Il secondo aspetto da osservare con attenzione è relativo al display. Il pannello IPS con risoluzione Full HD+ può essere considerato di livello ottimale esclusivamente per la fascia di prezzo a cui viene proposto lo smartphone, mentre è lontano anni luce in termini di qualità/luminosità rispetto ad altri terminali che rientrano nella fascia dei top di gamma. Se, ad esempio, prendi in mano il Galaxy Note 8 dello scorso anno e confronti il suo display con quello di Pocophone, ti puoi da subito accorgere della differenza che intercorre tra i due pannelli. Il pannello dello smartphone cinese ha inoltre ereditato la polorizzazione verticale presente nella maggior parte dei medio gamma Xiaomi. Cosa comparta la polarizzazione? Se in estate hai gli occhiali da sole e vuoi leggere notifiche, notizie o usare semplicemente lo smartphone in verticale, non riuscirai a fare nulla in quanto lo schermo risulterà ai tuoi occhi completamente nero. L’effetto polarizzazione è invece un perfetto sconosciuto tra i telefoni più costosi. Anche dal punto di vista dei materiali di costruzione, Poco F1 by Xiaomi ha delle mancanze che invece un top di gamma non ha. Tra i top di gamma, il vetro nella parte posteriore è una presenza ormai fissa da diversi anni, materiale che conferisce allo smartphone una qualità premium che invece non si riscontra quando si tiene in mano il Pocophone, che vanta posteriormente una costruzione in policarbonato.
Conclusioni
Xiaomi Pocophone F1 nella sua fascia di prezzo rimane un best buy, ti basti soltanto pensare che è l’unico ad avere lo Snapdragon 845 tra gli smartphone che di listino hanno un costo inferiore ai 400 euro. Commetteresti invece un errore nel pensare che il Pocophone by Xiaomi sia un top di gamma e che dunque le sue prestazioni siano paragonabili in qualche modo a telefoni come Galaxy Note 9, Huawei 20 Pro, i futuri Google Pixel 3 e – cambiando sistema operativo – i nuovi modelli di iPhone presentati lo scorso settembre. Se sei appassionato di tecnologia, rimani aggiornato con le notizie pubblicate nella sezione Tecnologica-mente del sito di Max Valle.